Gli Alberi
LA FORZA DI GUARIGIONE DEGLI ALBERI
Gli
alberi, sono degli ottimi alleati della nostra
salute…
Lo diciamo, ma non riusciamo forse a quantificarne bene
l’importanza, né la saggezza, né la dolcezza e disponibilità.
Sicuramente
di fronte a questa mia affermazione in moltissimi state pensando alla
loro capacità di purificare l’aria, mentre in realtà gli alberi
non solo possono assorbire l’anidride carbonica e trasformarla in
ossigeno, ma possono assorbire anche le forze negative che produciamo
in mille modi e trasformarle in positive, ed è la cosa che
prediligono fare, perché sono “servizio”, sono stati creati a
sostegno della vita del pianeta.
Quali
forze?
Tutte!
Parliamo di forme pensiero, di congestioni, di
pettegolezzi, di paure, di violenze verbali e/o fisiche, di
cattiverie pure, di tante variabili non positive, con le quali gli Alberi si mettono in contatto e lavorano, perché loro sono creature
oltremodo potenti e la dimostrazione per eccellenza del loro valore
ci viene dai Boschi, i quali, quando li andiamo a visitare, si
attivano e dopo averci ripulito, ci infondono tanta pace, un senso di
leggerezza unico, che sentiamo scenderci nell’Anima e restituirci
la vitalità perduta.
Gli Alberi sono profondamente radicati nella Terra, tanto che nelle
stesse pratiche Yoga, spesso esiste proprio la posizione dell’Albero,
per creare il nostro duplice radicamento; più le loro radici sono
profonde, allacciate a Madre Terra, più in alto levano le loro
braccia possenti verso il Cielo, cioè i rami.
Noi assumendone la
postura li imitiamo ed entriamo nella loro dimensione rispetto al
Creato, perché gli Alberi per questa loro conformazione, assorbono
sia l’Energia della Terra, che la Forza Universale del Cielo e
quindi rappresentano “l’Eccellenza Rigenerante”.
Essi
possiedono la capacità di assorbire la Luce delle diverse forme di
energia, per poi trasformarla in puro nutrimento; infatti, gran parte
del loro fabbisogno nutritivo dipende dalla Luce, mentre l’acqua e
i sali minerali ne rappresentano soltanto una piccola percentuale.
Gli Alberi, grazie a queste loro non indifferenti caratteristiche,
possono vivere a lungo e rimanere nella condizione loro più
congeniale, vale a dire in una postura meditativa.
Essi sono tra gli
esseri più avanzati spiritualmente della Terra.
L’energia
sottile è il loro linguaggio naturale.
Quando le nostre capacità
comunicative si evolvono, aumentano le possibilità di comprendere il
loro linguaggio e questo ci permette di iniziare ad avere relazioni
“nuove” con loro.
Essi possono aiutarci ad aprire i nostri canali
energetici e a coltivare la serenità, la calma, l’energia, la
gioia, la presenza e la vitalità, di cui necessitiamo.
Per
ringraziarli, a nostra volta, noi possiamo aiutarli ad eliminare i
loro blocchi e le parti devitalizzate, che sono solitamente dovute
proprio a questo loro meraviglioso e silente lavoro e alla nostra
poca amorevolezza.
Tra loro e noi si può quindi instaurare una
benefica relazione reciproca, che merita di essere coltivata e
conosciuta per innalzare il nostro stato vibrazionale e quindi il
nostro stare bene ed essere disponibili e cultori di Pace e Amore
sempre…
Gli
alberi sono quindi grandi guaritori e teneri e innamorati, amici
nostri e della vita…
Essi ci nutrono lo spirito e l’Anima e ci
rendono migliori, anche a costo di sacrificarsi per noi…
Avete
presenti le numerose piantine nei nostri appartamenti, che sembrano
suicidarsi non appena entrano a far parte dei nostri spazi abitativi?
Ecco, quelli sono chiari esempi di cosa significhi “sacrificio”
nel loro linguaggio e vissuto…
Tutte quelle numerose signore che
dichiarano di non avere il pollice verde, spesso in realtà hanno
parecchi problemi… di cui le loro adorate piantine si fanno carico
a loro insaputa…
Nel
corso della storia, noi uomini e donne abbiamo imparato e purtroppo
successivamente in gran parte dimenticato, come utilizzare tutte le
parti dell’albero per produrre medicine con cui curarci o mantenere
un eccellente e positivo stato di salute.
Si dice che gli alberi
migliori siano quelli grandi, soprattutto i pini (a cui io
appartengo, secondo l’oroscopo celtico degli alberi).
Questi
irradiano la Chi o Prana, ci nutrono il sangue, rafforzano il nostro
sistema nervoso e contribuiscono ad assicurarci longevità. Infatti
le persone che vivono in montagna, guarda caso hanno corpi ben
radicati, magari tozzi ma in salute e quanto a longevità… diciamo
che se la cavano bene, rispetto alla nostra media nazionale.
I
pini vengono considerati come gli alberi immortali, per la loro
forza, la loro potenza energetica, ma in realtà esistono moltissime
altre piante straordinarie… Io adoro soprattutto quelli vicino ai
corsi d’acqua…
E’ lì che le due forze si congiungono e
sprigionano un vero tempio di Luce e Benessere per noi e per tutta la
Terra: alcuni di loro, se li sfioriamo, ci danno modo di sentirli:
sono più caldi o più bollenti, mentre alcuni sono più freschi o
più freddi e tutto questo ha un senso ed è legato alle capacità di
guarigione che possiedono.
La pratica lentamente ci consente di
distinguere le diverse proprietà delle varie specie e quindi di
potercene servire al meglio, anche se non c’è bisogno di
inoltrarci nella giungla per trovare un “albero amico”.
Vicino
all’acqua solitamente troviamo i salici, i quali ci aiutano a
combattere e eliminare dal corpo l’eccesso di umidità, a ridurre
la pressione sanguigna e a rafforzare il tratto urinario e la
vescica, come quasi tutti gli alberi in prossimità dei fiumi.
I
fichi, dei cui frutti sentiamo spesso il desiderio in estate,
eliminano anch’essi l’eccesso di calore corporeo incrementano la
produzione di saliva, ci nutrono la milza e ci aiutano a curare la
dissenteria.
Le
betulle, che mi piacciono in maniera particolare, (si dice siano gli
alberi delle fate), abbassano anch’esse la temperatura del corpo,
ci eliminano l’umidità e quindi ci aiutano con la sudorazione.
Gli
abeti aiutano anche a far assorbire le contusioni a ridurre la
sudorazione e fanno guarire prima le fratture alle ossa.
I
biancospini, presenti anche come vegetazione autoctona in alcuni
luoghi, aiutano la digestione, rafforzano l’intestino e combattono
la pressione bassa, mentre i pruni nutrono, la milza, lo stomaco, il
pancreas e calmano la mente scossa da vicende traumatiche
particolari.
Gli Aceri aiutano a ridurre il dolore sia fisico che
psichico, mentre gli Olmi calmano anch’essi la mente e rafforzano
lo stomaco.
Quindi
come dicevo, abbiamo una vasta scelta e non dobbiamo addentrarci in
una foresta pluviale, per trovare il nostro Albero “ideale”,
tenendo conto del fatto che gli alberi che sono più abituati ad
avere gente intorno comprendono la nostra energia e sono quindi più
collaborativi, più socievoli e più disponibili di quelli che si
trovano nelle zone più selvagge, più “ombrosi” ed introversi.
I
parchi cittadini e i cortili sono veramente pieni di alberi potenti
ed accessibili che amerebbero avere rapporti più stretti con gli
esseri umani che dominano il loro ambiente.
Ricordiamoci sempre che
quando un albero è troppo piccolo, non possiede abbastanza energia
per agire in maniera importante su di noi, soprattutto se abbiamo
necessità particolari, mentre quando è troppo grande si verifica il
problema opposto, è più altero e quindi è necessario a volte
insistere per ottenere che si interessi a noi e alla nostra realtà.
Come
fonte di energia curativa è sicuramente meglio scegliere un albero
grande e robusto, ma sicuramente di taglia media, mentre per una
interazione piacevole, soprattutto se abbiamo bisogno di ascolto, ve
ne consiglio uno di taglia piccola.
Non è necessario arrampicarcisi
sopra per iniziare una relazione, tuttavia ciò fa scoprire un mondo
completamente nuovo di viverlo.
Se chiediamo qualcosa di speciale va
bene arrampicarsi lungo il tronco ed i rami, ma facendo attenzione di
non procurargli danni, perché se siamo maldestri, otterremmo solo la
sua ostilità.
Ci
sono metodi precisi per avvicinare e interagire con un albero.
Seguendo una progressione specifica possiamo creare un rito di
comunione silenziosa, che può essere compresa da noi e dall’albero
stesso, per aumentare il potenziale di una interazione armoniosa.
Tale progressione è il frutto dell’osservazione del corso naturale
degli eventi nella comunione dell’energia sottile e si può
applicare a qualsiasi cosa: alberi, rocce, esseri umani o animali,
sebbene quanto segue è stato concepito specificatamente per gli
alberi.
Ogni
albero è come una persona: possiede una personalità, dei desideri e
una vita propri, infatti ama essere accarezzato, come tutti gli
esseri viventi.
Dobbiamo quindi avvicinarci, interagire e salutare un
albero, seguendo un metodo preciso e una progressione particolare,
creando una specie di amorevole rito di comunione silenziosa,
accessibile solo a noi e alla pianta, per aumentare l’intesa e
l’armonia.
Come
tutti gli ambienti e le creature è bene chiedere il suo permesso
prima di toccarlo, appoggiarsi al suo tronco, o sedersi all’ombra
dei suoi rami…
Non c’è mai capitato, forse, di sederci all’ombra
di un bel esemplare, e doverci poi scansare perché una pigna, un
frutto, un ramoscello… ci colpiscono, oppure un ragno ci si
catapulta in testa o le formiche arrivano ben schierate ed agguerrite
e ci disturbano?
La natura sta collaborando, su richiesta esplicita
dell’albero, per allontanarci e farci scansare: siamo ospiti
indesiderati!
Tale
progressione di amicizia è il frutto di un’osservazione attenta e
fatta con Amore, una sorta di intesa che crea una comunione tra
l’energia sottile di entrambi, nostra e loro, degli alberi.
Noi
gradiamo le attenzioni degli altri?
E i piccoli doni?
Certamente sì…
ebbene la Natura e tutte le creature che ne fanno parte, nonché gli
spazi in cui viviamo, rispondono allo stesso modo.
Gli alberi hanno,
inoltre, tra loro gusti molto differenti nei nostri confronti e
questo anche nell’ambito della loro specie di appartenenza.
Possiamo avere un’energia che facilmente si accomuna a quella di
una betulla, o di un pino, un cedro o altro, ma non per forza
risultare simpatici a tutte le betulle, i pini o altro.
Alcuni
alberi sono molto generosi e desiderosi di fornire tutta l’energia
di cui possiamo aver bisogno e che vogliamo prendere.
Altri sono
invece deboli o ammalati e quindi ci cercano a loro volta, perché
hanno bisogno del conforto della nostra energia curativa, mentre
altri ancora sono delle anime amiche che vogliono godere solo della
nostra compagnia umana.
Non mancano però anche gli indifferenti, gli
schizzinosi e gli introversi!
Lavorare
con loro significa crescere e aumentare la propria stima ed il
rispetto verso qualsiasi forma di vita, inclusa la nostra.
La prima
cosa da fare è quindi quella di essere rispettosi e aperti,
piuttosto che pressarli per piegarli ai nostri desideri, cosa spesso
così normale per noi umani. In questa maniera ci forniranno qualcosa
di più di un’altra fonte di Chi e cioè ci elargiranno anche
amicizia, un’espressione gioiosa e Amore incondizionato, com’è
nella loro natura.
Gli
alberi, inoltre, operano su una scala del tempo più dilatata
rispetto a quella degli esseri umani.
Si può superare questa
differenza, tornando e ritornando dallo stesso albero, fino a quando
non ci accetta.
Visitiamolo regolarmente in modo tale che l’albero
sappia quando deve aspettarci e possa aspettare con ansia di vederci,
per ascoltarci e ricevere le nostre coccole e parole dolci.
Potremmo
accorgerci allora che l’albero sente davvero la nostra mancanza,
quando stiamo lontani per un tempo più lungo del solito.
Albero Amico
Come dobbiamo quindi comportarci per liberarci delle nostre
congestioni ed assorbire energia pranica positiva?
Beh, ci vuole
poco, da parte nostra, ma indubbiamente una grandissima sensibilità
e un profondo rispetto.
Andiamo in un parco e posizioniamoci di
fronte a un albero, il primo che ci ispira.
Facciamo se possibile
conoscenza per alcuni giorni, riparandoci all’ombra dei suoi rami
per ascoltare i nostri reciproci respiri e il battito del cuore
vicendevole…
Poi,
fatta amicizia, mettiamoci in piedi con le gambe divaricate, quanto
l’ampiezza delle nostre spalle, e chiudendo gli occhi abbracciamo
l’albero, con dolcezza, appoggiando il viso alla sua corteccia.
Evitiamo di stringere con forza, l’albero non ama la violenza.
Rimaniamo
per qualche minuto in ascolto delle sensazioni, del calore che genera
questo contatto, fino a quando non ci sentiamo pervadere da
un’insolita energia, rimanendo un tutt’uno con questo essere
vivente così ricco di chi che ora ci sta trasmettendo, in sinergia
con il chi del nostro corpo; è un’esperienza unica e molto
arricchente, che soprattutto i bambini vivono con molta semplicità
ed elasticità interiore.
Chiediamogli
di toglierci, con gentilezza malattie, congestioni, paure e dolori…
e poi, ad occhi chiusi accarezziamolo, sentiremo lentamente ogni
pesantezza abbandonarci e può essere che dentro visualizzeremo
colori ed immagini…
Poi, appena ripuliti, chiediamo di poter
ricevere un po’ della sua energia in eccesso, ma solo quella,
perché se sente che siamo nel dolore, potrebbe continuare ad
assisterci uccidendosi per noi, che è poi quello che fanno le
piantine di casa… onorate per essere state scelte, acquistate e
portate nei nostri ambienti.
Dopo la pratica, ringraziamolo e se ci è
possibile facciamo un omaggio molto semplice, che risulti gradito
all’albero e/o alla terra che comunque lo radica e lo nutre...
Siamo
tutti connessi e parte di un unico grandissimo Progetto, è tempo che
ne prendiamo consapevolezza e ci attiviamo con grande Amore per
sostenerci e lavorare in sinergia…
Provate e poi cercate di
raccontare le vostre emozioni e le esperienze che avete vissuto.
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